Le spugne naturali
La storia delle spugne naturali è da sempre legata al mare. Greci ed Egizi le utilizzavano sin dai tempi antichi. Nonostante possono sembrare piante marine o coralli, le spugne di mare appartengono, a tutti gli effetti, alla famiglia dei Poriferi, animali marini invertebrati, nome che deriva dal latino porus e ferre e che significa “portatori di pori”. Si tratta di organismi pluricellulari, aventi corpi ricchi di pori e canali che permettono all'acqua di circolare attraverso essi. Tutte le spugne sono animali acquatici ed in prevalenza sono specie marine filtratrici e vivono attaccati sulle rocce dei fondali marini o sugli scogli, riuscendo a colonizzare ambienti che vanno dalle zone di marea alle profondità superiori a 8000 m, e sono diffuse in tutti i fondali, dai tropici fino ai poli. Essendo prevalentemente asimmetriche, la loro forma corporea è estremamente varia, infatti possono essere incrostanti cioè spugne dal ridotto spessore ma dall’ampia superficie, tubulari simili a tubi cavi oppure a cuscino o a vaso. Anche le loro colorazioni e dimensioni sono molto variabili con colori anche sgargianti (giallo, blu, viola, arancione, rosso…) e misure che vanno da pochi millimetri ad anche un paio di metri di lunghezza. Ad oggi ne sono state descritte circa 9000 specie. La pesca e la lavorazione delle spugne sono mestieri molto vecchi che risalgono ad epoche precedenti. Ancora oggi, le spugne vengono pescate seguendo le antiche tradizioni. I pescatori, infatti, una volta localizzata una colonia di spugne, si immergono, attrezzati di scafandro, per effettuare la raccolta. Le spugne vengono oggi definite sia eco-compatibili che sostenibili, in quanto la cura dei pescatori è quella di tagliare la spugna e non strapparla dal fondale, in modo da non rovinare la radice che ne permette una ricrescita più rigogliosa. Mantenendo intatta la base della spugna, esse ricresceranno in pochi anni, spesso più grandi e forti di quelle pescate. Studi effettuati dimostrano che la pesca corretta delle spugne marine permette di incrementare la densità delle stesse.